“Occorrerebbe che la Regione – dichiara il consigliere del Pd alla Regione Lazio, Mario Perilli (foto) - invece di procedere con questi tagli ormai insostenibili, utilizzi tutti i mezzi d’informazione per far conoscere questa realtà che non deve essere fatta di sole iniziative spot. Non è un favore che chiediamo, ma il rispetto di un diritto dei cittadini. Oggi abbiamo presentato una proposta di legge che è il naturale sviluppo di questa rete ed è un’ipotesi già prevista nel contratto integrativo. In questa proposta vogliamo assicurare l’apertura di almeno uno studio medico per ognuno dei 55 distretti in cui sono divise le Asl, anche nei week-end e nei giorni festivi. Si tratta di permettere ai cittadini, alle mamme che lavorano, agli anziani, ai malati cronici, di avere una copertura assistenziale 365 giorni l’anno senza dover ricorrere per forza, come oggi, ai pronto soccorso in caso di bisogno. Come appreso dalle cronache locali, con la chiusura dell’ospedale di Magliano si è intensificata l’attività del pronto soccorso di Rieti causando numerosi disservizi ed è proprio per contrastare questo aspetto, che rischia di diventare ordinario, che ribadiamo come sia ormai giunto il tempo di dare ai cittadini del Lazio una sanità nuova. La nostra proposta di legge si presenta come l’inizio di un percorso interrottosi con l’attuale giunta di centrodestra”.
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06 aprile, 2011
Perilli: “L’assistenza territoriale di Rieti è occultata. Il Pd ha presentato una proposta di legge per studi medici aperti 365 giorni l’anno”
Nella provincia di Rieti sono 4 gli studi medici di riferimento nati dopo l’accordo integrativo sulla medicina generale firmato nel novembre 2009. Non c’è traccia di questa possibilità di cura da nessuna parte, né sul sito online della Regione Lazio né in quelli delle Asl e questa assenza, e tenendo conto soprattutto dei tagli seguiti al decreto 80, è decisamente grave. I cittadini, semplicemente, ignorano l’esistenza di una rete che potenzia quella storica rappresentata da medici e pediatri di base e che è nata per creare la base di quella sanità territoriale prevista dal piano di rientro come alternativa al modello fondato sulla centralità dell’ospedale. Questa rete esiste ed è operativa e coinvolge in tutto il Lazio quasi la totalità dei 4800 medici di medicina generale e i circa 1000 pediatri di libera scelta. Il sistema costa alla Regione 9 milioni di euro, derivati non da maggiori spese ma da utilizzo più mirato e oculato di fondi disponibili per la medicina generale. Proprio per questo ha avuto il via libera anche dal Tavolo tecnico ministeriale. In tutte questi studi il cittadino si potrebbe recare, se lo sapesse, in qualsiasi ora delle giornata anche in assenza del proprio medico di famiglia che comunque continua, secondo l’accordo, a fare il suo lavoro nel proprio studio.
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